Momentos Sentimentais da poetisa Maria Rocha

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venerdì 20 giugno 2014

Recensione: Melchi – Vi racconto una storia



Autore: Sergio Schiazzano

Trama:
Un giovane scrittore vede crollare tutti i propri sogni quando perde ciò che ha cercato per tutta la vita: la sua Storia da Raccontare, la più bella di tutte le storie, l’unico racconto capace di procurare immortalità  a chi così sarà fortunato da catturarlo.
Ritornato sulla sua isola natia, incontra un eccentrico personaggio che darà una scossa alla sua esistenza disincantata: un vecchio vagabondo, apparentemente privo di passato, che, senza metà e senza scopo, erra per le strade dispensando sorrisi e regalando cianfrusaglie ai passanti. Eppure il vecchio non è benvoluto dagli isolani, e il motivo è che di notte, sotto la luce fatata dei lampioni, egli misteriosamente pare trasformarsi e ringiovanire. Malgrado la diffidenza  dell’intero paese, il giovane scrittore si affeziona a lui, sperando inconsciamente che possa aiutarlo a ritrovare la sua Storia da Raccontare. Ma forse la storia che si nasconde dietro quell'uomo è ben lungi dal poter esser narrata… E così il segreto di cui è portatore peserà come un macigno sul cuore del giovane scrittore, e il mondo in cui il vecchio lo trascina rovescerà tutte le sue certezze e lo indurrà a chiedersi se ciò che vede sia la realtà o solo un sogno.


Recensione:
Melchi: vi racconto una storia
Le prime pagine non hanno destato molto il mio interesse, ma con il proseguire della lettura la storia mi ha conquistato!
Il capitolo “La ribellione”, mi ha colpito particolarmente perché sentimenti simili provai anch'io quando lasciai la mia piccolissima città, “la mia isola”. Frasi come: “Tutto questo non fa per me”, mi sono detta anch'io, e frasi come “ Mai abbandonare la via vecchia per la nuova” l’ho sentita anch'io da quelli più anziani quando decisi di partire.

Se dovessi descrivere questo romanzo con un’unica parola, probabilmente quella sarebbe INTRIGANTE!
La trama è avvincente. Una storia intensa ed emozionante: un misto tra sogno e realtà .
Racconta la storia di un giovane scrittore che cerca la sua Storia da Raccontare; non una qualsiasi ma la migliore di tutte le storie!
I due personaggi principali sono: il giovane scrittore (narratore protagonista) e Melchi (il vecchio vagabondo) un isolano bizzarro e sognatore, la cui vita è piena di “mistero”, sogni e bizzarrie; il suo volto apparentemente sorridente e felice nasconde un secreto oscuro e tragico.  
Quasi tutta la storia succede su un’isola. E’ un racconto che raccoglie altre storie coinvolgendo i personaggi dell’isola, vari fatti, diverse situazioni.
I personaggi, oggetti, luoghi ed emozioni sono stati descritti alla perfezione, conferendo così autenticità al testo.
C’è un po’ di fantasia, un po’ di filosofia. E’ un racconto pieno di sentimenti forti come l’amore, la disperazione, il rammarico, il dolore, il disprezzo, ma soprattutto la vera amicizia, che riesce anche a far perdonare cose imperdonabili; anche se in verità l’autore di quel fato lugubre e drammatico era colpevole ma non consapevole della sua azione.
Melchi, popolarmente conosciuto come il Cianfrusaio, in sostanza è disprezzato da tutti gli isolani; eccetto  un gruppo di pochi amici che  proteggono il sonnambulo. Sì, lui è sonnambulo e non sa di esserlo. I suoi amici non glielo dicono perché non vogliono distruggere la sua felicità, anche se non reale, perché lui quando sogna è felice. Ma le cose cambiano ...e  lo scrittore (narratore protagonista) ha trovato una bella storia da raccontare - Melchi: vi racconto una storia.

Bel libro! ««««  4 stelle su cinque secondo la mia semplice opinione.



Retro di copertina:

“Se ci fossero stati treni sull'isola, e binari sui quali vederli scorrere, sicuramente Melchi sarebbe stato uno di quelli seduti tutto il giorno su una panchina della stazione ad aspettarli. Ne avrebbe visti passare due, tre, dieci, cento, mille, senza che si decidesse a salire su uno di essi. Anzi, uno forse l’avrebbe preso, purché fosse stato sicuro che quel treno non portasse in nessun posto in particolare. Forse quello che aspettava, era ancora lungi dall'arrivare, o forse non sarebbe mai arrivato; ma, dallo sguardo triste e pensieroso che aveva, si capiva che il suo treno era un treno su cui, per salire, non occorreva né biglietto né valigia.'


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